I pesci che, nei fiumi del Sud America, sono in grado di resistere all'attacco di un branco di piranha sono veramente pochi. I loro denti affilati penetrano nelle corazze più robuste e tagliano anche la carne più dura. A meno che tu non sia un arapaima (Arapaima gigas) un pesce che raggiunge i 2 metri e che secondo alcuni è un vero “fossile vivente”: deve respirare aria per sopravvivere ed è dotato di un cranio osseo, simile a quello di specie fossili del Miocene.
(Fossili viventi nelle profondità degli abissi: guarda)
Squame corazzate
Oltre a queste caratteristiche, è stato scoperto che le sue squame sono in grado di resistere al morso dei piranha perché hanno una struttura molto particolare. Sotto uno strato esterno molto resistente c'è infatti un altro strato flessibile, che assorbe il “colpo” del pesce predatore senza spezzarsi. Secondo i ricercatori è possibile prendere spunto dalla struttura delle squame di arapaima per progettare corazze e protezioni più robuste.
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