Il linguaggio delle api è ricco e complesso, una combinazione di movimenti del corpo e vibrazioni prodotte dalle ali, e viene utilizzato per comunicare informazioni di ogni tipo, dalla posizione dei fiori più vicini alla presenza di un pericolo per l'alveare. Proprio quest'ultima funzione è oggetto di uno studio pubblicato su Royal Society Open Science che analizza da vicino la struttura dei richiami d'allarme che vengono lanciati dalle sentinelle quando l'alveare è sotto attacco – non sempre, ma solo quando la minaccia arriva da alcune vespe in particolare. La loro presenza fa scattare un allarme speciale che porta alcune delle api operaie a "urlare" per mettere all'erta anche il resto dell'alveare, come potete vedere nel video qui sopra.
Ovviamente "urlare" non è il termine corretto, visto che le api non hanno corde vocali: il rumore che emettono è piuttosto il risultato sonoro della rapidissima vibrazione delle ali e del torace. Questi "fischi antipredatori" ("antipredator pipes", come li definisce lo studio) sono una versione modificata dei normali richiami grazie ai quali le api di un alveare comunicano costantemente: per lo studio è stata presa in considerazione l'ape orientale (Apis cerana), ma non è impossibile che anche altre specie abbiano una strategia simile.
L'attacco delle vespe assassine. Nell'arco di circa un mese, i ricercatori hanno filmato e registrato i richiami di allarme di alcune colonie di ape orientale, attaccate da due diverse specie di vespe: Vespa soror (lunga più di 3 cm e che attacca in gruppo gli alveari) e Vespa vitulina (più piccola, e cacciatrice solitaria). Il lavoro ha prodotto una mole di dati gigantesca: sono stati registrati in totale 30.000 segnali di richiamo, che sono stati poi analizzati sia dal punto di vista acustico sia da quello visivo.
Arriva la vespa, partono i fischi. Le colonie di ape orientale passano tutto il giorno, anche quando non ci sono minacce in giro, a ronzare e strusciarsi una contro l'altra: è il loro modo di comunicare. Quando l'alveare viene attaccato da una vespa, questo brusio di fondo si intensifica fino a sette volte. In più, alcune delle api operaie cominciano a emettere i "fischi antipredatori" citati prima: sono suoni più irregolari e acuti, che spiccano sul tappeto di ronzii emesso dalla colonia. Le api che stanno lanciando l'allarme cambiano anche il loro comportamento, e cominciano a svolazzare freneticamente intorno all'alveare.
Il team di ricerca ha anche potuto osservare come la reazione collettiva delle api sia più intensa di fronte a un attacco di Vespa soror, e molto più blanda quando a colpire è Vespa vitulina: è possibile che sia una conseguenza del fatto che la seconda, che caccia da sola, raramente riesce a spazzare via un intero alveare, mentre la prima, che si muove in gruppi, non fa alcuna fatica a farlo.
Tecniche di difesa. Gli attacchi di Vespa soror, tra l'altro, sono talmente pericolosi che le api orientali hanno anche sviluppato specifiche tecniche di difesa: per esempio ricoprire l'alveare di sterco di animale per tenere le vespe a distanza, o creare una palla di api intorno alla vespa per soffocarla. È possibile, ma è ancora tutto da dimostrare, che i fischi antipredatori siano direttamente collegati a queste strategie, come fossero un segnale di attivazione.