Capire quando qualcuno si sta sbagliando è interpretato come un chiaro segno di cognizione sociale: finora si riteneva fosse un'esclusiva dell'uomo e che altri primati non avessero questa capacità. Uno studio condotto da un team di ricercatori del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology sembra invece avere raccolto indizi della possibilità che i primati abbiano l'abilità di distinguere le convinzioni di una persona, false o vere che siano: il lavoro è pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One.
Gli scienziati hanno sottoposto 34 primati a un test sviluppato per bambini di un anno e mezzo d'età. Nell'esperimento, un individuo doveva riporre un oggetto all'interno di una scatola a scelta tra due.
Subito dopo un complice spostava l'oggetto nell'altra scatola. Successivamente la persona avrebbe dovuto aprire la prima scatola per recuperare l'oggetto.
Nella prima variabile l'individuo era presente nella stanza mentre l'oggetto veniva spostato dal complice mentre, nella seconda, veniva fatto uscire per il tempo necessario allo spostamento. In entrambe le condizioni l'individuo apriva comunque la scatola scelta all'inizio, che avesse osservato lo spostamento o meno.
I ricercatori hanno rilevato che, come i bambini, i primati preferivano aiutare la persona nel momento in cui, non avendo assistito allo spostamento di scatola, stava agendo in maniera errata sulla base di una falsa convinzione. Si tratta di un'importante indizio che suggerisce come anche i primati siano in grado di cogliere la "convinzione" che una persona ha sulla realtà che la circonda nell'immediato. Lo studio mostra per la prima volta come i primati presentino la capacità di capire le intenzioni altrui sulla base di interazioni sociali più complesse e sottili di quanto si immaginasse.