Animali

Animali allo specchio

Un video girato nella foresta del Gabon mostra come reagiscono leopardi, gorilla e altre specie quando si trovano di fronte alla propria immagine riflessa in uno specchio. Ma sono davvero in grado di riconoscersi?

C'è chi lancia un'occhiata furtiva e poi si allontana indifferente, chi osserva incuriosito abbozzando qualche mossa strana e chi assume una postura aggressiva per difendersi dalla presunta minaccia. Sono solo alcune delle reazioni che possiamo osservare nelle immagini di Xavier Hubert Brierre, il fotografo francese che è volato in Africa per vedere come si comportano gli animali selvatici quando si trovano di fronte alla propria immagine riflessa in uno specchio.

Dove e come. Le riprese sono state condotte nella foresta equatoriale del Gabon, dove vivono decine di migliaia di scimpanzé (la maggior parte della popolazione mondiale), gorilla ed elefanti, oltre a numerose altre specie di primati, mammiferi e rettili. Per il suo esperimento il fotografo francese si è servito di un grosso specchio e di una serie di sensori di movimento, che facevano scattare una telecamera nascosta ogni volta che un animale passava nei paraggi.

Chi è quello? Il ventaglio di reazioni è vario e mai banale. L'elefante, ad esempio, si specchia per breve tempo, salvo poi andarsene quasi annoiato. Il leopardo cerca un contatto con la propria immagine riflessa, mostrando un atteggiamento molto simile a quello che possiamo riscontrare nei gatti domestici. Tra i primati spicca la condotta aggressiva del gorilla, che carica con violenza lo specchio, mentre tra gli scimpanzé emergono reazioni contrastanti, che spaziano dal nervoso al "vanesio". Ma c'è anche chi, come il babbuino, aggira lo specchio per andare presumibilmente in cerca dell'altra scimmia.

Cosa dice la scienza. Il lavoro di Xavier Hubert Brierre non nasconde alcuna velleità scientifica. Il suo obiettivo era di raccogliere un campionario di comportamenti curiosi da mostrare del grande pubblico, e non a caso il filmato è diventato subito virale raccogliendo milioni di visualizzazioni su YouTube.

Tuttavia, il video solleva intriganti interrogativi: le creature che vediamo in azione hanno una qualche coscienza si sé? La questione appare complessa, perché in passato diversi esperimenti hanno dimostrato che, oltre all'uomo, anche altri animali sono in grado di riconoscere la propria immagine riflessa.

Test dello specchio. Nei bambini la capacità di riconoscersi matura a 18 mesi circa. Se si incolla loro un bollino colorato sulla fronte, lo notano appena si vedono riflessi in uno specchio e si toccano in quel punto: capiscono di essere loro e di avere un piccolo marchio sulla fronte.

Il test può apparire banale per l'Homo sapiens, ma non lo è affatto per le altre specie. Riconoscere che quella riflessa è la propria immagine ha un significato rilevante: implica che l’animale ha coscienza di sé, che capisce di essere un individuo diverso da altri.

A oggi la scienza ha dimostrato che non sono in molti a possedere questa capacità: tra essi le grandi scimmie antropomorfe e i delfini, due tipologie di mammiferi la cui straordinaria intelligenza è sotto la lente di ingrandimento da tempo, ma anche gli elefanti e le gazze ladre (e i macachi possono imparare).

Animali autoconsapevoli. Fino a una decina di anni fa il ristretto club comprendeva solo cetacei e primati. La lista si è allungata nel 2006, dopo che tre pachidermi di uno zoo di New York hanno superato il test dello specchio, ribaltando ulteriormente la vecchia visione che considerava gli animali come automi guidati dal solo dall’istinto.

Nel 2008 è stato poi il turno della gazza, non senza un pizzico di sorpresa. Gli uccelli hanno infatti mostrano caratteristiche che in precedenza si pensava richiedessero la neocorteccia dei mammiferi, cioè la parte del cervello sviluppata più di recente nell’evoluzione e considerata la sede delle funzioni cognitive superiori. Gli uccelli non hanno la neocorteccia, ma si teorizza che abbiano comunque avuto un’evoluzione parallela della coscienza.

I gorilla no. Gli scimpanzé, gli oranghi e i bambini oltre i due anni hanno passato i suoi test dello specchio. Ma come si nota anche nel video, i gorilla, stranamente, hanno fallito. Il motivo è forse che queste scimmie antropomorfe, in natura, non si guardano mai negli occhi per evitare tensioni, e la visione di un’immagine scimmiesca, che in principio può sembrare di un altro individuo, può avere inibito i gorilla.

L'unione fa la forza. Svariate ricerche evidenziano che le specie che hanno superato il test dello specchio mostrano un'elevata empatia che li spinge ad aiutare i membri del gruppo. Avere coscienza di sé permetterebbe di formare comunità più coese, dominando i soggetti meno inclini ai rapporti sociali e collaborando per acquisire cibo e potere.

8 giugno 2015 Davide Decaroli
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