Siamo abituati a pensarle come molli creature in gelatina che si lasciano trasportare inermi dalle correnti. Invece - sorpresa - anche le meduse possono percepire la direzione della spinta dell'acqua, e nuotare attivamente contro di essa per dirigersi dove vogliono andare: è la conclusione di uno studio internazionale pubblicato su Current Biology.
Spostamenti in massa. La ricerca, condotta dai biologi marini delle Università di Swansea (Galles) e della Deakin University di Warnambool (Australia) si sta rivelando utile per comprendere le dinamiche e la formazione delle invasioni di meduse: banchi di centinaia di esemplari dai tentacoli urticanti che persistono in una data area anche per settimane, a prescindere dalle correnti.
prese per i tentacoli. Il team ha utilizzato localizzatori gps - legati attentamente tra l'ombrello, cioè la parte "a campana", e l'inizio dei tentacoli - per monitorare i movimenti, l'accelerazione e la direzione del corpo di 18 meduse "botte di mare" (Rhizostoma octopus) nella Baia di Biscay, al largo della Francia. Altri sensori galleggianti sono serviti a misurare l'effettiva direzione e intensità delle correnti marine.
restiamo unite. I ricercatori hanno così scoperto che, talvolta, le meduse nuotano attivamente contro la corrente, controllando la propria destinazione, anziché lasciarsi passivamente trasportare da essa. Simulazioni successive hanno mostrato che questa capacità aiuterebbe i banchi di meduse a rimanere compatti, evitando che i singoli esemplari vengano spazzati via dalla corrente e si disperdano.
Domande aperte. Il meccanismo che permette alle meduse di percepire le correnti e muoversi di conseguenza rimane un mistero: un'ipotesi è che le meduse possano sentire la direzione dell'acqua attraverso il proprio corpo. Oppure, potrebbero muoversi seguendo le linee del campo magnetico terrestre, un'abilità già osservata in altre creature acquatiche, come le tartarughe marine.
MeteoMeduse. Lo studio sarà utilizzato per affinare le previsioni dei movimenti delle meduse: negli ultimi anni, pesca dissennata, inquinamento e cambiamenti climatici hanno fatto intensificare le invasioni di meduse, creando squilibri negli ecosistemi marini.