Prima o poi è capitato a tutti di trascorrere un periodo di vacanza da un parente o un amico che vive in un'altra regione, e tornare a casa con una cadenza spiccata e diversa dal solito. Questa esperienza non è tipicamente "umana": succede anche alle giovani capre che trascorrono intere giornate all'interno di gruppi coesi di coetanei.
Durante il secondo mese di vita i capretti selvatici escono dalla boscaglia (in cui si nascondono per evitare i predatori) e raggiungono altri esemplari della stessa età in un gruppetto denominato "asilo nido", sorvegliato da una o più femmine.
Per verificare come la particolare organizzazione sociale influenzi il modo di comunicare di questi animali, Elodie Briefer e Alan McElligott della Queen Mary's School of Biological and Chemical Sciences dell'Università di Londra hanno analizzato i versi di 23 giovani esemplari di capra pigmea, figli dello stesso padre ma di madri diverse, per ridurre l'influsso della provenienza genetica. I capretti sono stati divisi in 4 diversi gruppi misti, formati da 5-7 esemplari. I ricercatori hanno testato il repertorio vocale degli animali a una settimana di vita, quando ancora vivevano con la madre, e a cinque settimane, il periodo in cui normalmente le capre selvatiche iniziano a frequentare gruppi di coetanei.
Se le capre geneticamente affini producono simili belati, anche i belati delle capre cresciute nello stesso gruppo si somigliavano, e diventavano ancora più simili con il passare del tempo. Segno che, nello sviluppo di una forma di comunicazione, l'apporto genetico conta, ma è ancora più rilevante il tempo che ogni esemplare trascorre con i suoi simili.
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Ogni gruppo mostrava quindi un accento particolare e riconoscibile: la prova che le capre sanno adattare i propri belati all'ambiente sociale in cui vivono, una capacità rara tipica di uomini, balene, delfini e pipistrelli. I diversi accenti potrebbero funzionare come "badge di riconoscimento" per accedere ai diversi gruppi: se una capra perde di vista il proprio, avrà uno strumento in più per ritrovarlo e per farsi riconoscere. Un bel collante sociale.
Questa capacità potrebbe essere più diffusa tra i mammiferi di quanto non si pensi. Anche altri ungulati potrebbero manifestare accenti particolari, e ulteriori studi dovranno far luce sull'argomento.