Non è mai facile misurare e studiare certi sentimenti che noi umani siamo abituati ad descrivere (anche) a parole. Prendete la tristezza che ci coglie quando muore una persona cara: il concetto di "lutto" potrebbe sembrare squisitamente umano, e d'altra parte come si fa a misurarlo in un animale? In realtà, i modi ci sono: tempo fa vi avevamo parlato di uno studio italiano che dimostrava come i cani provassero dolore per la morte di un compagno.
Ma quale indifferenza... Ora dalla Oakland University arriva una ricerca che ha come soggetti animali domestici che siamo abituati ad associare a indifferenza e totale indipendenza, i gatti, che contrariamente a quanto credevamo hanno un modo tutto loro per vivere il lutto. Lo studio a riguardo è stato pubblicato su Applied Animal Behaviour Science.
Partiamo dalla fine: lo studio dimostra come i gatti domestici, quando affrontano la morte di un compagno con il quale hanno condiviso la casa magari per anni, mostrano segni di lutto e sofferenza paragonabili a quelli dei cani. Si parla soprattutto di cambiamenti nel comportamento: aumento delle vocalizzazioni, tempo passato ad annusare in giro in cerca dell'animale morto, e un generale calo di appetito e voglia di giocare.
Senza differenze. Nello studio si legge anche che questi comportamenti sono più frequenti e più intensi quanto più è il tempo che gli animali hanno passato insieme; e che i gatti non fanno differenze: soffrono anche se a morire è il cane di casa, mostrando anche segni di confusione e di paura.
C'è comunque un "ma", anzi più di uno. Lo studio è stato infatti condotto tramite un sondaggio che ha coinvolto 412 padroni di gatti che avevano esperito di recente un lutto, che fosse di un altro gatto o di un cane. E i risultati sono stati stilati sulla base delle risposte date da queste persone, che hanno raccontato la loro esperienza diretta.
Attenzione, però. Il problema è che non è facile misurare oggettivamente la risposta emotiva di un gatto: è possibile, per esempio, che la percezione di questi padroni fosse esagerata dal fatto che loro stessi avevano appena subito un lutto. Oppure che i gatti oggetto dello studio abbiano reagito così come conseguenza dell'umore pessimo dei padroni. Insomma, servono ulteriori studi per confermare al 100% che i felini soffrono quando muore un loro compagno, studi che possibilmente impieghino metodi più oggettivi.