Negli Stati Uniti è in corso da qualche anno una guerra senza quartiere della quale si parla pochissimo, ma che ha causato panico e disperazione in grosse fette della popolazione americana. È la guerra contro le oche del Canada, uccelli di grosse dimensioni (sfiorano i due metri di apertura alare) che con il tempo stanno perdendo le loro abitudini migratorie per diventare stanziali.
Quando decidono che un posto è casa loro, lo difendono con tutte le armi a loro disposizione – tra cui un tasso di aggressività che non ha paragoni tra gli uccelli. Le ultime notizie dal fronte, raccolte dall'università dell'Illinois e pubblicate su Wildlife Society Bulletin, ci dicono che l'uomo sta perdendo, e che le oche stanno avanzando.
oche aggressive. Originaria (ovviamente) del Canada, l'oca canadese è una migratrice, ma negli ultimi anni in America si stanno moltiplicando le popolazioni che abbandonano le loro abitudini nomadi e diventano stanziali. Si stabiliscono spesso in zone abitate, tanto che è facile vederle per esempio nei campi da golf o nei parchi cittadini. E una volta che si stabiliscono è impossibile cacciarle.
Il problema non è solo che sono aggressive e attaccano spesso gli umani (anche se a onor del vero non si sono ancora registrati attacchi fatali), ma anche che possono causare problemi di salute, legati per esempio ai loro abbondanti escrementi. E soprattutto che è impossibile liberarsene. Di solito, di fronte a un animale "invasore" si usano tattiche di disturbo che non gli facciano male ma che lo convincano che l'area dove si trova non è sicura: la più classica e banale è scacciarlo facendo rumore, per esempio percuotendo due lamiere di ferro.
SCONFITTI! Ebbene, alle oche tutto questo non interessa: tutte le tattiche tradizionali si sono rivelate inefficaci, e il massimo risultato che ottengono è quello di far allontanare gli animali per qualche minuto. Nel giro di un'ora, le oche canadesi ritornano, e continuano a farlo indipendentemente dal numero di volte che le si caccia via. C'è un motivo se sono così testarde: quando si stabiliscono in un luogo è perché sanno che ci troveranno acqua, cibo oppure rifugio (o una combinazione delle tre), e hanno quindi una ragione biologica molto forte per restare lì – e una volontà incrollabile.
Sembra quindi impossibile "riconquistare" un territorio occupato dalle oche, che nella migliore delle ipotesi ci trattano come un fastidio momentaneo e tutto sommato ignorabile. Finché non troveremo un modo efficace per cacciarle, dobbiamo accettare che la guerra è stata persa.