Animali

Il granchio fossile vecchio come i dinosauri

Il fossile di un granchio conservato nell'ambra è il più antico e più completo rappresentante mai trovato di questo gruppo. Ecco che cosa ci rivela.

È dai tempi di Jurassic Park che l'ambra ha un significato molto particolare per una buona fetta di popolazione: oltre ad avere un aspetto gradevole e a essere utilizzata per fare gioielli, può anche essere uno scrigno che nasconde animali perfettamente conservati da milioni di anni. Non fatevi prendere dall'entusiasmo, però: non stiamo per parlarvi di una zanzara fossile nella quale abbiamo ritrovato tracce di DNA di dinosauro, ma di un altro artropode.

Granchio moderno. Per la precisione di un granchio, scoperto in un pezzo di ambra in Cina e risalente a 100 milioni di anni fa, nel pieno dell'era dei dinosauri: è il più antico esempio di granchio "moderno" che abbiamo trovato finora nel mondo, e anche quello conservato meglio. L'animale, che è anche una testimonianza di quella che in paleontologia è nota come Rivoluzione cretacea dei granchi, è stato descritto in uno studio pubblicato su Science Advances.

Oggi i granchi, cioè tutti gli artropodi che appartengono all'infraordine Brachyura, sono diffusi più o meno in tutto il mondo, sia in ambienti acquatici (di acqua dolce e salata) sia sulla terraferma. La loro storia evolutiva, almeno per quanto ne sappiamo finora, comincia circa 200 milioni di anni fa, nel Giurassico, e conosce un'accelerazione 100 milioni di anni dopo, nel Cretaceo, quando il gruppo esce dal mare, si diversifica rapidamente e comincia a colonizzare nuovi ambienti.

Solo alcuni pezzi. La nostra conoscenza di questo percorso evolutivo ha però dei buchi, perché se i granchi che vivono in mare si possono conservare facilmente nello strato fossile, lo stesso non si può dire di quelli terrestri, dei quali finora avevamo solo "pezzi" sparsi (una zampa, un frammento di carapace). Il nuovo fossile, ritrovato nel Myanmar e custodito nel Longyin Amber Museum nella provincia dello Yunnan, rappresenta dunque un'importante prima volta: il suo corpo è preservato nella sua interezza, e si è potuto studiarlo nel dettaglio grazie a una TAC.

L'animale, che appartiene alla nuova specie Cretapsara athanata, è vissuto 100 milioni di anni fa, nel Cretaceo: questo lo rende il fossile di granchio moderno più antico che abbiamo mai ritrovato - e di gran lunga, considerato che doppia il precedente record di 50 milioni di anni. La sua semplice esistenza dimostra che durante il Cretaceo alcuni granchi hanno definitivamente abbandonato il mare per colonizzare la terraferma; e il fatto che l'animale mostri segni di branchie ma non di tessuto polmonare indica che non si era ancora abituato del tutto alla vita fuori dall'acqua, e aveva bisogno di tuffarsi ogni tanto per respirare.

Le domande. Come ha fatto allora a conservarsi nell'ambra, che è la resina degli alberi solidificata? Secondo gli autori dello studio, l'animale era, come capita anche ad alcuni granchi contemporanei, uno scalatore, che viveva in piccoli stagni circondati da alberi, sui quali saliva di tanto in tanto prima di tornare a nuotare. Durante uno di questi viaggi, l'animale è rimasto intrappolato nella resina e si è conservato intatto per 100 milioni di anni: da qui deriva tra l'altro il suo nome specifico, athanata, che deriva da athanatos, cioè "immortale".

27 novembre 2021 Gabriele Ferrari
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