Avete presente l'atmosfera ovattata di un paesaggio invernale innevato? Ecco, è merito di uno degli effetti acustici della neve, che appunto assorbe i suoni. Eppure l'allocco di Lapponia, un rapace notturno delle foreste del grande Nord, riesce a individuare i piccoli roditori che si muovono sotto la neve dai loro rumori: suoni non solo debolissimi, ma anche attutiti da quella coperta bianca che ricopre il terreno.
C'è qualcosa sotto... Christopher Clark, della University of California, Riverside (Usa), e colleghi hanno studiato come la neve modifica i rumori dei roditori che scavano gallerie nascosti sotto il manto bianco. Hanno visto che la neve assorbe i suoni, attutendoli, e li rifrange, ovvero li "piega" dando l'impressione che provengano da un punto un po' distante da quello di provenienza: in pratica, la neve crea un miraggio acustico. L'allocco di Lapponia ha però un udito finissimo e particolarmente adatto a captare le basse frequenze che passano meglio attraverso la neve. Inoltre, questo uccello si libra fermo in aria sopra alla preda e riesce così a individuare il punto esatto da cui provengono i rumori, aggirando l'effetto miraggio. Sul numero di Focus in edicola trovate un approfondimento su questa ricerca.