La questione dell'attrazione sessuale per lo stesso sesso nel regno animale è stata ignorata per molto tempo. Derubricato a casi di errori o eccezioni, il tema è rimasto per diversi anni ai confini della ricerca. Dopo una prudente esplorazione, l'approccio degli scienziati negli ultimi anni è decisamente cambiato, con una maggiore consapevolezza su una realtà osservabile tutt'altro che ridotta a pochi esempi.
Da qui la realizzazione di studi come quello pubblicato su PNAS da un team della University of Minnesota secondo cui i grilli maschi mostrano interesse per il proprio sesso quando sono ben nutriti. Un comportamento che cambia invece con un'alimentazione meno ricca: in questo caso gli insetti analizzati preferiranno concentrarsi solo sulle femmine.
Filtri e grilli. La realizzazione dello studio nasce da un'ipotesi, affascinante ma ancora da dimostrare, che vuole che la sessualità negli animali sia nata indipendentemente dai generi: solo con il tempo cioé le diverse specie hanno cominciato a "distinguere" tra maschi e femmine, con lo scopo di non sprecare energie preziose in atti non utili al tramando dei propri geni. Secondo il team americano, le preferenze sessuali vanno quindi viste come se fossero un filtro: più è stretto, meno è probabile che un animale si interessi di un esemplare che non gli porta benefici riproduttivi.
L'esperimento, eseguito sui grilli della specie Teleogryllus oceanicus, ha previsto la formazione di due gruppi: uno nutrito con una dieta ricca e abbondante, un altro con cibo scarso e poco nutriente. L'ipotesi da confermare vedeva i grilli con più risorse a disposizione applicare un filtro più ampio per le loro scelte sessuali.
Meglio non rischiare. La verifica sul campo ha confermato la teoria. I grilli ben nutriti hanno rivolto le loro attenzioni alle femmine ma anche ai maschi (non tutti: si sono registrati anche i più classici scontri tra esemplari dello stesso sesso). Al contrario, i grilli malnutriti hanno concentrato tutte le loro energie solo sulle femmine, dimostrando di avere un filtro più stretto come conseguenza della minor quantità di risorse a loro disposizione.
Un dettaglio importante per capire questi risultati è il fatto che Teleogryllus oceanicus abbia un basso grado di dismorfismo sessuale – maschi e femmine cioé sono molto simili. Può capitare quindi che i maschi vadano in errore, o comunque siano in dubbio: in caso di molte risorse a disposizione preferiscono ampliare le possibilità, al contrario, se in crisi energetica, decidono di ricercare partner sessuali con il 100% di sicurezza di avere di fronte una femmina.