Negli ultimi 24 anni molte specie di uccelli di campo sono diminuite. La causa è il cambiamento dell'habitat dovuto alle coltivazioni agricole più intensive.
Una pavoncella. È tra le specie in pericolo. Foto: © LIPU (Lega italiana protezione uccelli) . |
È una delle minacce meno conosciute; l'agricoltura in Europa sta lentamente diminuendo il numero degli uccelli che vivono nei campi. Sono specie poco conosciute, ma bellissime, come l'otarda ola pavoncella. Oppure il misterioso re di quaglie, che fa sentire il suo strano canto solo in pochi siti in Europa. Ad affermarlo è una ricerca presentata a Berlino da Lipu (Lega italiana protezione uccelli) e da Birdlife internazional, l'associazione europea che si batte per la difesa di uccelli e habitat. L'inchiesta, intitolata “Agricoltura, ambiente e consumatori” ha preso in esame 18 paesi europei. Il risultato è che dal 1980 a oggi le popolazioni di specie come la pavoncella, lo zigolo giallo e l'allodola sono crollate di una percentuale che supera il trenta per cento.
I numeri del problema. Su un totale di 450 specie, ben 150 sono state colpite da questo cambiamento di habitat, e potrebbero sopravvivere solo in presenza di un'agricoltura sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Il declino, più marcato nei paesi dell'Europa occidentale, è causato essenzialmente da una intensificazione delle pratiche agricole industriali.
L'Europa futura. La Lipu chiede quindi che i paesi che fra breve entreranno in Europa non modifichino radicalmente la loro agricoltura e mantengano ancora estensioni agricole che possano sostentare le specie di uccelli che sono scomparsi in Europa occidentale. «Se questo non avverrà, afferma Patrizia Rossi, responsabile agricoltura della Lipu, anche in questi paesi dovremo costatare il declino e in alcuni casa la scomparsa di importanti specie animali e, più in generale, della biodiversità».
(Notizia aggiornata il 24 febbraio 2004)