Gli oranghi allattano i loro cuccioli più a lungo di ogni altro mammifero. Questo si sapeva, ma per quanto esattamente proseguissero non era ancora noto. Anziché provare a rispondere avvistando gli animali tra gli alberi, i primatologi della Icahn School of Medicine at Mount Sinai (New York) e della Griffith University (Australia) hanno scelto un approccio diverso: hanno studiato la composizione dei denti di alcuni oranghi di varie età.
memoria biografica. Durante l'allattamento, alcuni importanti elementi chimici - come il calcio - si trasferiscono, e si accumulano, nelle ossa e nei denti del cucciolo. La loro analisi può essere rivelatrice come quella degli anelli degli alberi. Dalla quantità di un elemento in particolare, il bario, nei denti degli oranghi-figli, i ricercatori hanno dedotto quanto a lungo, e con quale continuità, gli animali fossero stati allattati.
Un quarto di vita. È emerso che gli oranghi consumano quasi esclusivamente latte materno per il primo anno di vita, e poi la percentuale di questo alimento diminuisce, ma non del tutto: un esemplare analizzato è stato allattato fino a poco prima della morte, a 9 anni di vita (un orango del Borneo, Pongo pygmaeus, vive circa 35-40 anni).
Rabbocco. La quantità di latte assunta sembra fluttuare in base alla disponibilità di cibo dell'habitat naturale. Quando la frutta scarseggia, le madri forniscono un supplemento extra all'alimentazione dei figli. Questo lungo rapporto di dipendenza potrebbe rendere gli oranghi ancora più fragili di fronte alla distruzione delle foreste in cui vivono. Lo studio potrebbe fornire dettagli anche sull'evoluzione dell'allattamento in altri mammiferi, compreso l'uomo.