Neri, pelosi e aggressivi, come sono, i ragni non fanno molta tenerezza. Eppure anche loro hanno un lato debole, e si scambiano effusioni e coccole proprio come gli esseri umani.
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Un'allegra famigliola di aracnidi africani della specie dei Damon Diadema. Cacciatori temibili, ma tra loro non disdegnano di farsi coccole (courtesy Linda Rayor, Cornell University). |
Chissà che, prima o poi, "affettuoso come un ragno" non entri nel nostro parlare quotidiano. L'entomologa americana Linda Rayor, docente alla Cornell University (nello Stato di New York), studiando due gruppi di aracnidi li ha scoperti intenti a scambiarsi coccole e carezze. E non parliamo di piccoli ragnetti da appartamento, ma di due specie aggressive come il Phrynus marginemaculatus, comune in Florida, e il Damon Diadema, diffuso soprattutto nelle caverne e nelle foreste dell'Africa orientale. Entrambe appartengono alla categoria degli "amblypygi", il cui aspetto ricorda quello degli scorpioni: 2 pedipalpi a pinza per afferrare le prede e 8 zampe, di cui due ancestrali usate come organo tattile. Ed entrambe le specie praticano il cannibalismo, con le madri che spesso mangiano le proprie uova prima della schiusa.
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Ma se i piccoli vengono al mondo, le madri si rivelano invece assai premurose: si mettono al centro della nidiata e li accarezzano, frustandoli dolcemente con le antenne. Affettività ricambiata nel caso dei Phrynus, che alla terza settimana di vita imparano loro stessi ad accarezzare la madre e non disdegnano di scambiarsi coccole anche tra fratelli. Invece per i Damon il buon esempio dura poco: raggiunta la maturità sessuale l'affetto e le carezze lasciano il posto a crudeli combattimenti, dove spesso ci si rimette qualche zampa.
Volemose bene
Secondo i ricercatori, tale amorevolezza è il corollario di un'esistenza in fuga dai predatori. Gli amblipigi, nonostante la natura di cacciatori solitari, all'inizio della vita formano piccoli nuclei familiari dove alla madre tocca proteggere i neonati e dividere con loro le prede. E il legame è così forte che, provando a separare due sorelle dal gruppo, si è visto come queste tornassero puntualmente indietro dalla mamma. La prima ad esserne sorpresa è la stessa Rayor, che, pur sospettando l'esistenza di comportamenti sociali tra gli aracnidi, mai si sarebbe aspettata un tale livello di interazione e di contatto. Anzi no, chiamiamolo proprio amore.
(Notizia aggiornata al 23 marzo 2007)