Animali

Abbiamo risolto il paradosso dei cinghiali di Chernobyl: ecco perché sono ancora radioattivi

I cinghiali di Chernobyl continuano a essere molto radioattivi, a differenza degli altri animali locali: ora sappiamo perché...

Tra i tanti misteri che circondano la zona contaminata dalla centrale nucleare di Chernobyl, il paradosso dei cinghiali perseguita gli scienziati da decenni. Per qualche motivo, infatti, sono gli unici mammiferi che vivono nell'area la cui carne continua ad avere un alto livello di radioattività, che non sembra calare con il tempo, al contrario di quanto accade per esempio ai cervi.

Ora uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology propone una soluzione, indiretta ma plausibile, a questo paradosso: il problema dei cinghiali è che non sono esposti solo alle radiazioni della centrale esplosa nel 1986, ma anche a quelle dei test atomici degli anni Sessanta. 

Come i cinghiali tedeschi. Va specificato subito che lo studio non è stato condotto direttamente sui cinghiali di Chernobyl, ma su una popolazione che vive in Baviera, che si trova però nella stessa condizione di quelle che stanno in Ucraina.

 

Isotopo misterioso. Gli autori dello studio, infatti, sostengono che le conclusioni tratte per i cinghiali tedeschi si possano applicare anche a quelli di Chernobyl. Le carni di questi ultimi, come quelle di tutti gli animali che vivono nei dintorni di Pripyat, contengono alti livelli di cesio-137, un isotopo radioattivo prodotto dall'esplosione nella centrale.

Si tratta di un metallo che ha un tempo di decadimento abbastanza rapido: è il motivo per cui quasi tutti i mammiferi di Chernobyl sono meno radioattivi oggi di quanto fossero subito dopo l'incidente. I cinghiali, però, ha scoperto il team, "contengono" un altro isotopo, il cesio-135, che è molto più difficile da rilevare e che ha un tempo di decadimento molto più lungo.

Da dove arriva il 135? Questo isotopo non arriva dall'incidente di Chernobyl, ma dai test atomici condotti in Europa durante la Guerra Fredda. Il cesio-135 ci mette parecchio tempo a filtrare nel suolo, e solo negli ultimi tempi ha cominciato a raggiungere una profondità tale da contaminare i funghi del genere Elaphomyces, che assomigliano a tartufi e che costituiscono una parte importante della dieta dei cinghiali della Baviera.

Questione di alimentazione. Ecco spiegato perché i loro livelli di radioattività non calano: stanno continuando a ingerire sostanze radioattive che permangono nel suolo da più di sessant'anni. Come detto, secondo gli autori dello studio si tratta dello stesso meccanismo in azione a Chernobyl, dove i cinghiali locali continuano a nutrirsi di cibo che viene lentamente contaminato. I cervi e gli altri mammiferi locali, invece, che non hanno interesse nei funghi, stanno pian piano perdendo tutta la loro radioattività.

7 giugno 2024 Gabriele Ferrari
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

In questo numero di Focus Storia vi portiamo alla scoperta di figure storiche, battaglie e curiosità che hanno segnato epoche e paesi, con un’attenzione speciale alla Francia del Seicento.

Il protagonista principale è il cardinale Richelieu, l’abile politico che plasmò la Francia moderna. In "Eminenza rossa" tracciamo il ritratto di questo potente uomo di Stato, mentre "L’assedio del Gran Cardinale" ci racconta la sua vittoria contro gli ugonotti a La Rochelle. A seguire, con "Eminenza grigia" scopriamo la figura di padre Giuseppe, il suo fidato consigliere, e in "Mazzarino l’erede" esploriamo il ruolo del cardinale italiano che ne continuò l’opera.

Tra le altre storie: l’articolo "Infanzia randagia" ci porta nella Russia degli anni ‘20 e ‘30, con il fenomeno dei besprizornye, bambini abbandonati nelle città. Non mancano approfondimenti come "Delitti al microscopio", che esplora la nascita delle indagini scientifiche, e "Il canto libero", dedicato alle origini del jazz.

ABBONATI A 29,90€

In questo numero di Focus, esploriamo un affascinante mix di scienza, natura e curiosità quotidiane.

Dedichiamo uno speciale alle strategie di leadership, scoprendo cosa dicono le ricerche sui capi e come gestiscono i loro team. Nell'articolo "Nella testa del boss" analizziamo il loro modo di pensare, mentre "E tu che capo hai?" ci svela i diversi tipi di leader.

Scopriamo storie di successo nella conservazione della fauna con "A volte ritornano", che racconta la rinascita di specie come linci e cervi. Per gli appassionati di scienza, analizziamo il ruolo delle impronte digitali nel corpo umano.

In più, l'astrofisica ci sorprende con teorie alternative sull’energia oscura nell'intervista "L’energia oscura? Secondo me non esiste". Non perdete i vincitori del Drone Photo Awards, con immagini spettacolari tra fantasia e tecnologia.

ABBONATI A 31,90€
Follow us