Nel 1985, un gruppo di appassionati di immersioni che nuotava al largo delle coste della Norvegia fece un incontro bizzarro: i diver si trovarono davanti una struttura che non si può che definire "blob", una massa informe, traslucida e gelatinosa larga circa un metro e attraversata al centro da una striscia di materiale più scuro.
Caccia al blob. Da allora sono passati 36 anni, e gli avvistamenti dei misteriosi blob si sono moltiplicati, superando la soglia dei 100 e scatenando anche, quattro anni fa, una vera e propria caccia al blob, una campagna di citizen science che ha portato alla prima analisi genetica di queste strutture - e alla scoperta della loro natura, che è stata pubblicata su Scientific Reports. La versione breve? Sono uova di totano.
Delle quasi 100 osservazioni di blob registrate tra il 1985 e il 2019, la maggior parte sono merito della cittadinanza, alla quale si chiede da anni di riportare questi avvistamenti. E anche di raccogliere, se possibile, piccoli campioni gelatinosi da spedire al laboratorio di analisi dell'organizzazione norvegese Sea Snack Norway, con sede a Bergen.
Un sacco di gelatina. Il team che ha condotto lo studio ha finalmente potuto analizzare il DNA di abbastanza campioni da giungere a una risposta sulla loro identità: il blob non è altro che un sacco gelatinoso che contiene le uova di una specie di totano diffusa nel Mediterraneo e nell'Atlantico settentrionale, Illex coindetii; il sacco custodisce le uova per tutto il loro sviluppo, e si disintegra lentamente fino a sparire quando è il momento della schiusa.
Le analisi hanno dunque confermato un'ipotesi che era già stata avanzata negli anni scorsi, e cioè che i blob fossero masse di uova di qualche tipo. Illex coindetii, da parte sua, è una specie nota fin dal 1839, ma finora avevamo sempre visto gli animali adulti, mai le loro uova.
Stessa specie? Lo studio dei campioni, comunque, è ancora parziale, perché bisognerebbe analizzare il DNA di tutte e 100 le sfere osservate finora per affermare con certezza che appartengono tutte alla stessa specie di totano: c'è sempre la possibilità che la struttura a blob sia diffusa nella famiglia Ommastrephidae, alla quale appartiene l'animale, e che alcuni dei blob avvistati appartenessero ad altre specie. Ci sono dubbi anche sulla striscia nera più o meno evidente che attraversa questi blob: un'ipotesi è che si tratti di inchiostro, un'altra che sia una forma di mimetismo per confondere i predatori.