Un team di scienziati del Vancouver Aquarium, insieme ai colleghi del National Oceanic and Atmospheric Administration, ha per la prima volta utilizzato un drone per monitorare i branchi di orche che vivono nel Pacifico, al largo della costa occidentale degli Stati Uniti.
Safari oceanico. In 60 voli l’esacottero, un apparecchio costruito dalla Aerial Imaging Solution e progettato per le riprese in mare aperto, ha raccolto oltre 30.000 immagini e diverse ore di video. Il progetto ha permesso ai biologi di scoprire le abitudini quotidiane di diversi branchi di orche e di identificare le femmine incinte e di valutarne lo stato di salute. Tutte operazioni che fino ad oggi, per essere portate a termine, richiedevano la cattura dei cetacei con sistemi costosi e comunque traumatici.
Telemedicina per balene. Le orche, quando non trovano sufficiente cibo, attingono alle loro riserve di grasso; man mano che questo si consuma viene sostituito da acqua. Grazie alle immagini riprese dall’alto i ricercatori hanno potuto quindi misurare e valutare la circonferenza degli animali e determinarne la condizione clinica.
Come si vede dalle immagini, le orche non sembrano infastidite dalla presenza del drone. L’apparecchio, a differenza degli elicotteri convenzionali, è risultato praticamente invisibile.
Grande fratello. «L’esacottero ci ha permesso di osservare gli animali durante la caccia, i cuccioli giocare tra loro, e di comprendere a fondo le dinamiche dei gruppi famigliari», ha spiegato Lance Barret-Lennard, uno degli scienziati coinvolti nel progetto. «Il nostro obiettivo per gli anni a venire è quello di focalizzarci sulla popolazione di orche residenti in queste acque e di assicurarci che abbiano cibo a sufficienza» ha concluso.