Cinque scheletri di giganteschi mammut perfettamente conservati: è questo il tesoro archeologico venuto alla luce in una cava di ghiaia situata nella regione di Cotswolds, in Gran Bretagna. La scoperta ha emozionato archeologi e paleontologi di tutto il mondo, che hanno definito il ritrovamento «uno dei più importanti nella storia della paleontologia britannica». La notizia è stata riportata dall'impresa Dig Ventures, che ha condotto gli scavi: la scoperta verrà raccontata nei dettagli in un documentario in onda sulla BBC il 30 dicembre.
Giganti preistorici. I cinque esemplari, due adulti, due giovani e un cucciolo, vissuti attorno a 220.000 anni fa, appartenevano alla più grande specie di mammut mai esistita, i mammut delle steppe (Mammuthus trogontherii, 1,8 milioni-200.000 anni fa), che pesavano fino a 15 tonnellate (due o tre volte il peso di un elefante africano). Negli anni il loro peso medio calò, e nel momento in cui si estinsero pesavano al massimo solo dieci tonnellate: questo adattamento fu probabilmente dovuto a un cambiamento nell'ambiente e nel clima dell'epoca, con temperature più rigide e minori risorse, oltre alla competizione con altre specie e alla pressione derivata dalla caccia.
Tesori da scoprire. La cava dove sono stati trovati i giganteschi animali è una miniera di tesori preistorici: oltre ai cinque mammut, gli archeologi hanno trovato anche resti di numerosi altri animali dell'epoca, oltre a strumenti di caccia utilizzati dai Neanderthal. «È una finestra sul passato», ha dichiarato Ben Garrod, biologo evoluzionista che si è unito agli archeologi per filmare il ritrovamento: «ci fornirà importanti indizi per aiutarci a capire in che modo i cambiamenti climatici influenzavano l'ambiente, gli ecosistemi e le specie dell'epoca.»
Una triste morte. La morte di questi cinque mammut delle steppe è avvolta nel mistero. Secondo Garrod sono due le ipotesi più attendibili: che gli animali siano stati cacciati, uccisi e mangiati dai Neanderthal, come testimoniano diverse ferite sulle ossa compatibili con le armi ritrovate accanto agli scheletri; oppure che uno di loro o tutti quanti siano rimasti incagliati nel fango, e siano morti così, intrappolati nella melma e incapaci di uscirne.