Innovazione

Tutte le novità del CES di Las Vegas

Schermi curvi, che si piegano, computer da indossare, auto che parlano (e ascoltano): oltre 20.000 prodotti tecnologici si mettono in mostra nella città delle "mille luci nel deserto" del Nevada, per la più grande fiera dell'elettronica al mondo. Focus vi racconta le novità.

È entrata nel vivo la 47esima edizione del Consumer Electronic Show di Las Vegas: la più importante vetrina mondiale della tecnologia per tutti, dai cellulari, ai computer, passando per le tv e per ogni genere di stravaganza tecnologica. Che sia utile o no, quello che passa dal Ces è (quasi sempre) curioso e interessante. Un totale di 20.000 prodotti circa, il record di sempre per il Ces. Quest’anno, quindi, il problema è la sovrabbondanza di proposte. E allora, ecco una mini-guida per orientarsi tra ciò che è più caldo (roba da geek), un po’ tiepido (piace più ai nerd) e decisamente freddo (da keeg).

Roba che scotta
1 - Ci piacciono le curve. O meglio, alcune aziende di tecnologia hanno stabilito che ci piacciono. Quindi, ecco che arrivano gli schermi tv curvi come quelli di Samsung e Lg, affiancati dalle tecnologie ultra Hd (4K per dirla con Sony), che permettono una definizione di immagine quattro volte superiore a quella di un comune full Hd. Non solo: Samsung lancia un “colpo di teatro” e alla conferenza di ieri notte, piega letteralmente il proprio mega TV oled da 85 pollici. Per la gioia (e gli applausi) dei presenti che, per ora, non si chiedono cosa se ne faranno. Lg presenta quello che, all’apertura della fiera, sembra l’oggetto-simbolo di tutto il Ces, lo smartphone Lg G Flex. Si chiama Flex, ma non è per niente flessibile: è lievemente concavo, un po’ come il vecchissimo Nokia 8110, del 1996. Praticamente, un ritorno alla preistoria. Sempre nel campo dell’Ultra Hd, atteso un annuncio di YouTube sulla possibilità di caricare video in quel formato.

2 - Vola, vola vola... il drone. Anzi, i droni. Le aziende che realizzano piccole telecamere volanti ormai non si contano più: dal basico (e molto cool) Parrot, a quelli a otto eliche, con telecamere mobili. La Parrot preferisce giocare, è il caso di dirlo, d’anticipo: e presentare un mini-drone con tanto di ruote protettive e un robot non volante ma capace di saltare e afferrare piccoli oggetti. Mercato di destinazione, quello dell’intrattenimento puro e semplice.

[La notizia continua sotto il video del drone Parrot]


3 - Sta tutto addosso. Terza categoria molto calda, i sensori. All’insegna dell’Internet delle cose, ci sono sensori indossabili un po’ ovunque. Nelle magliette, nei bracciali (come il nuovo Vivofit di Garmin, che ti dice tutti i movimenti che fai, sulla falsa riga del Nike FuelBand SE che ha però bisogno del collegamento allo smartphone), nelle scarpe… Questo, secondo il Ceo di Intel Brian Krzanich è il futuro dei computer. Al punto che la sua azienda, la nonna dei microprocessori, ha messo in paio 1,3 milioni di dollari per chi disegna il miglior dispositivo indossabile.



4 - Guida tu, computer. In principio erano i navigatori. Poi la loro funzione è stata inglobata dagli smartphone. Adesso con loro si parla, che abbiano Siri o un sistema Google based. Manca solo la possibilità di interfacciarli con l’elettronica dell’auto. Anzi, non manca. Mercedes e Bmw hanno scelto la casa di Cupertino per la propria integrazione a bordo. Forse complice un tardivo omaggio a Steve Jobs, che guidava quelle auto e quelle moto. Audi, invece, annuncerà una versione speciale di Android, in collaborazione con il colosso di Mountain View, realizzato su misura per i robot con quattro ruote che si guidano con la patente. Già, perché sembra che sia proprio questo il futuro delle auto: diventare, come dice il Ceo di Ford Alan Mullaly “oggetti integrati con il web”. Intelligenti e capaci di muoversi da soli, come la Google car? Forse.

Roba calda
Altro gruppo di gadget, quelli che “be, dovevano esserci per forza”. Un esempio su tutti, le stampanti 3D. A che servono? A trasformare in realtà, spendendo poco, tutti i nostri sogni, secondo alcuni. Secondo altri, più realisti, a sfornare concept e prototipi a costo più basso. Si sono messi in luce quelli di MakerBot, tra i primi a far parlare di sè nell'ormai affollato mondo delle stampanti 3D (gira voce che ci stia entrando anche l'italianissima Barilla, con un sistema per la stampa della pasta direttamente al ristorante). MakerBot presenta la più piccola e domestica stampante 3D sul mercato. Mai più senza?
Caldi sono anche i robot che puliscono casa. Dall'onnipresente Roomba, con nuovi modelli (uno più semplice, che spolvera con un panno, e la versione aggiornata e ingigantita del lavapavimenti scooba), al Samsung Tango, con le spazzole rotanti ed estensibili. Qui la sfida sembra più sull'apparenza che sulla sostanza. Perché quello che conta di un robot che fa le pulizie è soprattutto la sua capacità di analizzare la stanza e fare in fretta, per risparmiare batteria. Finora, estetica a parte, vince Roomba.

Roba tiepida
Una, attesissima, ma che non ce la sentiamo di definire "da termometro a mille". Gli smart watch. Dopo mesi di attesa e rumors per quello, presunto, di Apple (che per ora si è ben guardata dal produrlo e sta lontana anche dal Ces stesso), arrivano i modelli "light" Cogito e Cogito Pop, prodotti da ConnectedDevices e il nuovo Pebble Steel. I primi promettono funzioni semplificate di gestione, una volta collegati via bluetooth al proprio smartphone: ricevere una notifica di sms, mail o whatsapp, scattare una foto (?!?)... Il secondo fornisce il controllo pressoché completo. Resta sempre il dubbio: perché duplicare il telefono al polso invece di levarlo dalla tasca?

8 gennaio 2014 Carlo Dagradi
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