Un gruppo di scienziati australiani ha individuato un gene che consente a una pianta imparentata con il tabacco di crescere e riprodursi in condizioni estreme e tempi brevissimi. La scoperta potrebbe rappresentare la chiave per coltivare velocemente verdura a bordo della ISS o nel corso di future missioni spaziali lontano dalla Terra – un po' come accade a Matt Damon nel film "Sopravissuto - The Martian".
Porte sempre aperte. La pianta messa sotto la lente di ingrandimento da Julia Bally e colleghi, della Queensland University of Technology (QUT), è la Nicotiana benthamiana (detta anche Pitjuri), una specie autoctona dell'Australia usata per decenni come "topo di laboratorio" negli esperimenti genetici. Possiede infatti un peculiarità: ingloba facilmente nel suo DNA i geni provenienti da virus o altre specie vegetali.
Crescita rapida. I ricercatori della QUT hanno trovato che l'elevata ricettività di Pitjuri è determinata da un mutazione genetica che ne ha limitato la capacità di combattere gli organismi invasori. Come spiega la dottoressa Bally, si tratta di compromesso raffinato, poiché la perdita del sistema immunitario consente alla pianta di «concentrare le proprie energie sulle capacità di germinare e fiorire velocemente», producendo semi di grandi dimensioni che finiranno nel suolo «in tempo per la prossima pioggia». Un meccanismo di sopravvivenza ideale nei climi in cui l'acqua appare solo per brevi periodi.
Verdure spaziali OGM. Negli orti all'aria aperta gli svantaggi sarebbero troppi, perché i bassi livelli di guardia farebbero il gioco degli agenti patogeni. Secondo gli scienziati, il gene mutato può invece essere applicato nelle coltivazioni in ambienti sterili, ad esempio nello spazio, consentendo agli astronauti di avere cibo fresco nel giro di pochi giorni.
«Quello che abbiamo scoperto», spiega Bally, «può avere un grande impatto sul futuro della ricerca biotecnologia vegetale». Tuttavia, per ottenere degli ortaggi geneticamente modificati che sfruttino, ad esempio, la tecnologia Veggie saranno necessari ancora test e approfondimenti.
I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Nature Plants.