Ci sono voluti 11 anni e due mesi per coprire la distanza della maratona olimpica, che è di 42,195 km. Due numeri che indicano due record assoluti. Da un lato c’è il record di vita per un piccolo rover. Opportunity infatti, venne costruito per sopravvivere nell’ambiente marziano per 3 o 4 mesi e per percorrere un paio di chilometri al più. Oggi dopo oltre 11 anni di vita è ancora vivo e vegeto, pur se con qualche acciacco, ma continua imperterrito la sua esplorazione. Dall’altro versante c’è proprio la distanza. Nessun rover aveva percorso un tale distanza su un mondo alieno, neppure le auto portate sulla Luna dagli astronauti delle missioni Apollo, la cui distanza massima si fermò a 35,89 km
È RITORNATA LA MEMORIA. E proprio in questi ultimi giorni i tecnici della Nasa sono riusciti a restituire al rover la perdita di memoria flash, che aveva perso tre mesi or sono. La memoria-flash è la memoria che nei cellulari o nelle macchine fotografiche è in grado di trattenere le immagini riprese anche se li si spegne del tutto. Quando Opportunity aveva problemi con essa i dati e i paesaggi circostanti potevano essere analizzati e fotografati solo durante il giorno, quando c’era energia sufficiente per inviare immediatamente a Terra quanto osservato. Al tramonto infatti, il rover spegne la maggior parte degli strumenti per conservare l’energia sufficiente a tenere al “caldo” gli strumenti. Ridando la memoria flash al rover esso potrà memorizzare i dati anche durante la notte marziana oppure anche quando Marte non è visibile da Terra per scaricarli nei giorni successivi. “Opportunity può lavorare anche senza memoria flash, come ha dimostrato in questi tre mesi, ma con essa possiamo programmare esperimenti lunghi, che occupano anche più giorni marziani e restituirli a Terra nei giorni successivi”, ha spiegato John Callas Project Manager di Opportunity al Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
NEL CUORE DI MARATHON VALLEY. In questi giorni il rover ha completato l’analisi di insolite rocce trovate sul bordo del grande cratere Endeavour in cui si trova, in un’area chiamata Marathon Valley. Qui le sonde che orbitano attorno a Marte avevano osservato minerali argillosi che avrebbero indicato presenza d’acqua in un lontano passato. La marcia di Opportunity non si ferma qui. Se non interverranno importanti problemi la sua corsa continuerà almeno fino alla fine del 2015. Poi si vedrà.