In questa stagione i cieli terrestri sono spesso coperti di nuvole, ma le cose non vanno meglio su due vicini esopianeti. Recenti analisi spettrografiche compiute dal telescopio spaziale Hubble rivelano che uno spesso manto di nuvole tossiche ricopre due dei meglio conosciuti pianeti extrasolari, di dimensioni analoghe - rispettivamente - a quelle della Terra e di Nettuno. Le due ricerche sono state pubblicate su Nature.
«Abbiamo sempre supposto che alcuni di questi pianeti dovessero essere coperti di nuvole, ma ora possediamo una gamma di risultati che dimostra come le nuvole siano (per gli esopianeti) molto comuni» spiega Heather Knutson, astronoma del California Institute of Technology di Pasadena e principale autrice di uno dei due studi.
I corpi celesti in questione, tra i più vicini al Sistema Solare mai individuati, sono GJ 1214b, un pianeta alieno distante 42 anni luce e con una massa pari a circa 7 volte quella della Terra; e Gliese 436b, un esopianeta di dimensioni analoghe a Nettuno (circa 22 masse terrestri) che si trova a circa 33 anni luce da noi e ha una temperatura stimata di 500 gradi.
Le precedenti analisi spettrografiche delle stelle di riferimento di entrambi questi pianeti non riportavano tracce della loro atmosfera. Ulteriori osservazioni compiute da Hubble hanno rivelato il perché: entrambi i corpi celesti sono avvolti da un manto nuvoloso in alta quota che impedisce di capire cosa c'è sotto, e di decifrare gli elementi costitutivi della loro atmosfera.
Anche gli spettri misurati da Hubble, infatti, non mostrano righe di emissione corrispondenti agli elementi solitamente rintracciabili nelle atmosfere planetarie come metano, azoto, monossido di carbonio o anidride carbonica.
Non immaginatevi, però, qualcosa di analogo alle soffici nubi di vapore acqueo che vediamo nei nostri cieli. Date le condizioni di pressione e temperatura dei pianeti analizzati è più probabile che le loro nuvole siano a base di altri elementi, come il solfuro di zinco o il cloruro di potassio: non esattamente il massimo da respirare (il secondo fa parte del cocktail letale somministrato ai condannati a morte).
Pianeti come questi sarebbero estremamente diffusi all'esterno del Sistema Solare, specie nella Via Lattea. E proprio qui sta l'importanza della scoperta: manti nuvolosi come quelli scoperti potrebbero ricoprire - ipotizzano gli scienziati - moltissimi esopianeti.
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