Non si ferma il lavoro di Curiosity, che il 22 gennaio ha scattato le prime foto del Pianeta Rosso "in notturna". Il rover marziano ha sfruttato una telecamera posizionata sul suo braccio robotico, e una serie di luci ultraviolette per immortalare una roccia chiamata "Sayunei", che già in precedenza aveva toccato con una ruota per rimuovere un campione di polvere da analizzare.
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Scopo principale del "SUV" marziano della Nasa era di individuare l'eventuale presenza, in quel punto, di minerali fluorescenti: un'informazione importante per capire se su Marte ci siano state in passato le condizioni per la sopravvivenza di microrganismi. Per capirlo, Curiosity ha impiegato uno dei suoi 10 strumenti scientifici, il Mars Hand Lens Imager (MAHLI): una telecamera in grado di acquisire immagini microscopiche a colori e ad alta risoluzione montata all'estremità del suo braccio robotico.
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Il rover ha scattato le foto con l'aiuto di piccole luci LED bianche e ultraviolette che hanno illuminato il sito. Le immagini sono ora al vaglio di un team scientifico che sta cercando riscontri della fluorescenza. Il sito esaminato si trova nell'area di una piccola depressione che gli esperti chiamano Yellowknife Bay, dove si pensa sarà effettuata la prima perforazione del suolo marziano, alla ricerca di tracce passate di acqua.
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