Scienze

Le isole Marshall sono (quasi) di nuovo abitabili

Dopo i test nucleari condotti dagli USA sessant'anni fa sulle Isole Marshall, i livelli di radioattività nello stato insulare sono in parte rientrati nella norma. Ma non nell'Atollo Bikini, obiettivo dell'operazione Castle Bravo.

Tra il 1946 e il 1958 gli Stati Uniti fecero detonare 67 ordigni nucleari nella parte settentrionale delle Isole Marshall, una nazione insulare della Micronesia, a metà strada tra Hawaii e Australia.

Gli abitanti degli atolli furono costretti a lasciare le loro case ed evacuare in luoghi sicuri: i loro discendenti attendono di poter tornare, ma prima occorre assicurarsi che questi territori siano adesso abitabili, cioè che i livelli di radioattività siamo rientrati nella norma.

Un gruppo di ricercatori della Columbia University di New York ha aggiornato gli studi in merito con la prima valutazione sul campo delle radiazioni gamma residue. Il loro lavoro è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Numeri alla mano. Gli scienziati hanno analizzando i livelli delle radiazioni prodotte dal decadimento nucleare (e associate a elevato rischio di cancro) su sei delle oltre 1000 isole di quest'angolo di Pacifico. Poi li hanno confrontati con i valori misurati su un'isola di riferimento, non interessata dai test (l'atollo di Majuro, 13 millirem di raggi gamma all'anno) e con un luogo simbolo dell'America, Central Park, nel cuore di Manhattan (dove si misura una media di 100 millirem l'anno).

Cinque delle sei isole hanno mostrato livelli di radiazioni gamma inferiori ai 40 millirem l'anno: una soglia che rientra nello standard massimo di sicurezza per abitazione fissato da Stati Uniti ed Isole Marshall, che è di 100 millirem.

L'atollo Bikini nel 2015. © Emlyn Hughes

Fuori dagli standard. La sesta area insulare, l'atollo Bikini, eccede però i limiti, con 184 millirem annui. Queste isole in particolare furono l'obiettivo dell'operazione Castle Bravo, con la detonazione di una bomba all'idrogeno di 15 megatoni (mille volte più potente di quelle di Hiroshima e Nagasaki) nel 1954.

Prima che gli abitanti legittimi delle isole Marshall possano ottenere il via libera per ripopolare le loro terre occorrerà comunque aspettare che ulteriori studi ne accertino la totale abitabilità. Livelli anomali di radiazioni potrebbero infatti essere assorbiti, per esempio, attraverso l'alimentazione.

8 giugno 2016 Elisabetta Intini
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