Scienze

L'uomo primitivo incantava con il flauto

Ritrovato in una caverna del sud della Germania un fluato di avorio con tre buchi costruito oltre 30.000 anni fa, capace di toni anche abbastanza complessi.

Non si sa se l'uomo preistorico usasse gli strumenti musicali a fini ricreativi o religiosi, ma di certo sappiamo che la musica esisteva già più di 30.000 anni fa. In una caverna, vicino a Ulm, nella Germania meridionale è stato infatti ritrovato un flauto in avorio di circa 18 centimetri. Qualche decennio fa, nello stesso luogo erano stati ritrovati due piccoli flauti fatti di ossa di uccello, ma secondo gli esperti questa nuova scoperta è più importante della precedente per il materiale usato: l'avorio era un materiale prezioso e difficile da lavorare, e per inciderlo servivano mani esperte.

Che gli abitanti della regione siano stati dei bravi artigiani lo dimostrerebbero anche le piccole statuine ritrovate sempre in questa zona e che rappresentano, per gli esperti, i primi esempi di arte figurativa. «Il sud della Germania potrebbe essere uno dei luoghi dove è nata la cultura umana», afferma Nicholas Conard, dell'università di Tubinga, che ha guidato la ricerca.

Zanne di mammut cercasi. Purtroppo il flauto non suona: non sono stati rinvenuti tutti i frammenti dello strumento. Friedrich Seeberger, esperto di musica preistorica, ne ha costruito uno simile in legno di sambuco e ha scoperto che l'antico strumento era probabilmente capace di suoni e melodie elaborate, ma ha anche ammesso che non è facile capire come si suona perché ha solo 3 buchi per le dita. Seeberger tuttavia ha l'intenzione di rifare il progetto con materiale originale: avorio di mammut ricavato da antichi resti.

21 dicembre 2004
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