Scienze

I neutrini non sono più veloci della luce

Smentita la scoperta dei ricercatori italiani. I risultati che mettevano in discussione la teoria della relatività falsati da un errore nella connessione del cavo tra un rilevatore Gps e un computer usato per calcolare il tempo in cui i neutrini furono sparati dal Cern a Ginevra ai laboratori del Gran Sasso.

Neutrini superluminali

Le tappe dell'esperimento Cngs/Opera nel dossier dedicato ai neutrini (non più) più veloci della luce.

Il commento di Peppe Liberti alle nuove indiscrezioni

Le prime dichiarazioni di Ereditato, responsabile dell'esperimento

La reputazione di Einstein è salva: i neutrini non sarebbero più veloci della luce. Lo ha riferito nella serata di oggi Science Magazine (link), che riporta fonti vicine al CERN.
I dati diffusi lo scorso 23 settembre, dai quali risultava che i neutrini fossero di 60 nanosecondi più veloci della luce, erano viziati da un banale errore tecnico: il collegamento difettoso di un cavo in fibra ottica tra un computer e un ricevitore GPS utilizzati per calcolare la distanza percorsa dalle particelle.

Calibrazioni sbagliate
E potrebbe esserci stato un errore anche nella calibrazione di uno dei cronometri impiegati per misurare il tempo di percorrenza dei neutrini.
James Gillies, uno dei portavoce del CERN, ha confermato il rilevamento di questi errori all'agenzia di stampa Associated Press. Le anomalie sono state scoperte all'interno di uno dei laboratori sotterranei italiani dai ricercatori che lavorano su Opera, il rivelatore protagonista dell'esperimento. Gillies ha però spiegato che solo ulteriori esperimenti, da concludere entro il 2012, potranno confermare l'effettivo ruolo di questi errori nella misura della velocità dei neutrini.
Intanto per domani (giovedì 23 febbraio, ndr) è prevista la conferenza stampa con le dichiarazioni ufficiali del CERN che potrebbero anche smentire queste indiscrezioni.

I neutrini tornano normali
Tramonta così il sogno di una grande scoperta: il neutrino non è più una particella superstar e ritorna a essere l’effimmera particella di sempre dalle molte stranezze ma comunque non più veloce della luce. E Albert Einstein ha ancora una volta ragione.

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22 febbraio 2012 Franco Severo
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