Scienze

1956: Elvis Presley fa da testimonial per il vaccino antipolio

Nel 1956 Elvis Presley accetta di promuovere la campagna di vaccinazione antipolio e si vaccina in diretta tv: grazie anche a lui, in 10 anni la polio negli USA passò da 58.000 casi a 910.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiede aiuto a Chiara Ferragni e a Fedez per sensibilizzare giovani e meno giovani all'uso della mascherina e al rispetto delle regole in questa lotta al coronavirus. Non è la prima volta che lo "Stato" si rivolge a personaggi pubblici di grande successo tra i giovani per coinvolgerli in iniziative che necessitano di sostegno. Anzi, c'è un precedente decisamente illustre.

Elvis Presley, il re del rock'n'roll, è stato un testimonial delle vaccinazioni. Era il 1956 ed Elvis aveva appena assaporato il successo con i primi album e con singoli entrati nella storia della musica come Heartbreak Hotel e stava per partecipare all'Ed Sullivan Show, trasmissione tra le più seguite in quegli anni. E fu allora che gli venne proposto di vaccinarsi contro la poliomielite davanti alla stampa, prima della registrazione.

Il cantante si sottopose alla vaccinazione di fronte a fotografi e telecamere negli studi della Cbs di New York, «facendo impennare le adesioni e contribuendo alla scomparsa di questa terribile malattia che nel 1952 aveva fatto registrare negli USA 58 mila casi. Nel 1962 i casi di poliomielite, anche grazie ad Elvis Presley, erano scesi a 910», commenta l'immunologo Roberto Burioni.

Leggi anche: La storia di Jonas Salk e del suo vaccino anti-polio

Il coinvolgimento di Elvis nel programma per le vaccinazioni anti-polio è raccontato in un cortometraggio rilasciato online dalla Cambridge University.

20 ottobre 2020
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