Salute

Il sale induce più fame che sete

Abbiamo sempre creduto che mangiare salato aumentasse il bisogno di bere. Nuovi studi lo collegano invece a un maggior bisogno di cibo.

Due studi recentemente pubblicati sul Journal of Clinical Investigation sembrano sfatare quanto abbiamo sempre creduto: una dieta ricca di sale non ci induce a bere di più, ma provoca maggior appetito.

L'acqua per Marte. A scoprirlo sono stati gli scienziati americani della Vanderbilt University e i loro colleghi tedeschi del Centro di medicina molecolare Max Delbruck (MDC), in collaborazione con l'Agenzia spaziale tedesca (DLR). I ricercatori intendevano calcolare la riserva d'acqua necessaria a un ipotetico viaggio verso il Pianeta Rosso.

La ricerca ha coinvolto 20 "astronauti" volontari, divisi in due gruppi, a cui è stato chiesto di assumere durante i pasti, per oltre 200 giorni, gli stessi cibi ma con quantità di sale differenti. Per la durata dell'esperimento ai volontari sono stati quotidianamente monitorati i valori delle urine e il consumo d'acqua.

La famosa scena degli spaghetti con Alberto Sordi in "Un americano a Roma".

I risultati sono stati inaspettati: i soggetti che avevano assunto più sale dichiaravano di avere minor necessità di bere ma di sentirsi più affamati. Dai dati in possesso, infatti, i ricercatori hanno potuto constatare che il gruppo che aveva mangiato più salato aveva bevuto di meno.

L'urea dei topi. Un secondo studio, condotto sui topi, ha potuto individuare il meccanismo che è alla base di questi risultati. Pare, infatti, che una dieta ricca di sale induca l'attivazione di un meccanismo renale di risparmio dell’acqua. Questo processo sarebbe regolato dai glucocorticoidi, delle molecole che producono l'urea. Sarebbe quest'ultima la responsabile della riduzione di dispersione d'acqua e quindi della necessità di bere.

I ricercatori hanno rilevato che la produzione di urea richiede molta energia. Questo farebbe da un lato diminuire la sete ma, dall'altro, aumenterebbe il bisogno di nutrirsi. Gli scienziati hanno così trovato conferma ai risultati del primo studio: i topi, come gli "astronauti" volontari, che seguivano una dieta più ricca di sale hanno avuto necessità di mangiare di più.

È noto che consumare più di 5 grammi al giorno di sale, come suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, non è salutare. Adesso, grazie alla simulazione di un viaggio spaziale si è scoperto che la riduzione di sale potrebbe avere anche notevoli benefici sul girovita.

30 maggio 2017 Andrea Rubin
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