Storia

Il primo plesiosauro italiano

Scoperti nel vicentino i resti fossili di un plesiosauro, un rettile predatore del Giurassico vissuto 160 milioni di anni fa, quando l'Italia era coperta dall'acqua.

Anche l'Italia ha il suo plesiosauro: un rettile predatore lungo circa 4 metri con una grande testa, denti conici e un corpo affusolato che lo rendeva agilissimo nell'acqua. I resti di questo vorace abitanti dei mari, vissuto circa 160 milioni di anni fa quando la nostra penisola era ancora coperta dalle acque, sono stati trovati negli anni '80 in una cava di marmo nei pressi di Vicenza da Andrea Cau e Federico Fanti, paleontologi del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. Negli ultimi 30 anni il fossile, una settantina di ossa in tutto, è stato conservato presso il Museo Paleontologico e della Preistoria Pietro Leonardi di Ferrara, ma solo recentemente ha avuto dagli scienziati l'attenzione che meritava.

Una volta, qui, erano tutti mari. Le analisi hanno permesso di scoprire che i resti appartenevano a un grande rettile pinnato della famiglia dei Pliosauridae vissuto all'inizio del Giurassico superiore. Il fossile sarebbe riemerso dalle rocce di un antico fondale marino che si sono fratturate e allontanate tra loro a causa della formazione della catena alpina.
Il Plesiosauro di Vicenza aveva una testa molto grande, lunga circa 1/4 dell'intero animale, e una mascella sottile dotata di numerosi denti aguzzi adatti a cacciare piccole prede. Per i paleontologi e gli studiosi si tratta di un ritrovamento eccezionale, il primo in Italia e uno degli unici in Europa. Cau e Fanti, nel 2011, avevano descritto un altro grande rettile italiano, il Neptunidraco ammoniticus, il più antico coccodrillo marino noto al mondo, vissuto 6 milioni di anni prima rispetto al pleiosauro.

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24 febbraio 2013 Rebecca Mantovani
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