Curiosità

Che cos'è il Ramadan? Perché i musulmani devono osservarlo?

Il 10 marzo inizia il Ramadan. Si tratta di un periodo che per gli islamici ha radici antiche e rituali specifici. Eccone le origini e qualche curiosità.

Il 10 marzo è il giorno previsto per l'inizio del Ramadan, il periodo sacro per gli islamici che prende il nome del nono mese dell'anno nel calendario lunare musulmano. Si tratta, secondo la tradizione islamica, del mese in cui Maometto ricevette la rivelazione del Corano "come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza" (Sura II, v. 185).

Digiuno, ma noN solo. È il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione e all'autodisciplina. Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell'alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso.

Dal digiuno sono esentati i minorenni, i vecchi, i malati, le donne che allattano o in gravidanza. Le donne durante il ciclo mestruale e chi è in viaggio sono solo temporaneamente esentati.

Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d'acqua. Poi segue il pasto serale (iftar).

Preghiera durante il Ramadan a Tehran (Teheran, Iran), nella grande moschea dedicata all'Imam Khomeyni (1902-1989). © Xinhua/Ahmad Halabisaz

I cinque doveri. Il digiuno (sawn) è uno dei cinque doveri della fede islamica. Gli altri sono la professione di fede (kalima), la recita quotidiana delle cinque preghiere (salat), l'elargizione delle elemosine (zakat) e il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio (hagg) a La Mecca (Arabia Saudita).
La mancata osservanza di questi precetti, in alcune delle comunità più osservanti, può comportare l'imputazione del reato di apostasia.

Uniti, ma diversi. Il Ramadan è il mese più sacro dei musulmani - che sono circa 1,6 miliardi in tutto il mondo - e il periodo dell'anno in cui si celebra è lo stesso in tutti i Paesi islamici.

Il mese di Ramadan non cade sempre nello stesso periodo del calendario gregoriano, perché quello degli islamici è un calendario lunare (l'anno lunare dura circa 11 giorni meno di quello solare), e la numerazione dell'anno non coincide perché i musulmani iniziano a contare dal nostro 622 d. C., quando Maometto lascò la Mecca per recarsi a Medina: perciò il 9 aprile 2024, data di fine Ramadan, per gli islamici è "30 Ramadan 1445" (vedi il convertitore di date a cura di Arab.it).

Alcune differenze nella tradizione si riscontrano nei cibi che si possono mangiare quando cala il sole. Ogni Paese ha delle particolarità: per esempio, in Tunisia, Algeria e Marocco viene preparato un cous-cous soltanto con l'agnello (non il pollo o il montone) arricchito da uvetta; in Siria e in Giordania invece si mangiano i "katai", dolci con ripieno di cocco, nocciole tritate e zucchero.

Durante il Ramadan si bevono succhi di frutta, e nei Paesi del Maghreb quello di liquirizia, che alza la pressione sanguigna, perché chi digiuna ce l'ha più bassa del solito.

Il Ramadan è però ovunque un momento di condivisione e di unione. È usanza invitare i propri vicini e amici a condividere tutti insieme il pranzo serale - chiamato iftar - e a recitare particolari preghiere dette Tarawih.

Come si muove il Ramadan? Ecco un grafico molto efficace del Guardian. Il Ramadan va dalla luna crescente alla nuova luna. © Guardian

Una festa mobile. Il Ramadan dipende dunque dalle fasi lunari o - più precisamente - dell'osservazione a vista della luna crescente (hilal). Questo fatto ha due conseguenze. La prima è che il Ramadan può iniziare (e finire) in date diverse da Paese a Paese. In Italia nel 2024, per esempio, comincia il 10 marzo e dovrebbe concludersi il 9 aprile (dipende da quando verrà "avvistata" la luna nuova). La seconda è che ogni anno il Ramadan inizia prima dell'anno precedente, e ci sono anni in cui viene celebrato in inverno, quando le giornate sono più corte (e dunque anche il digiuno).

In questo periodo storico, nel nostro emisfero, il Ramadan cade invece in primavera/estate e qui possono nascere alcuni problemi.

Per esempio a Reykjavik, in Islanda, il digiuno dura poco meno di 22 ore, ossia regolarmente dall'alba (attorno alle 2 del mattino) al tramonto (intorno a mezzanotte). A Sidney (Australia) è inverno e il digiuno dura poco più di 11 ore, mentre in Alaska nello stesso periodo il Sole non tramonta mai... In questo caso si è posta ovviamente la questione del digiuno, risolta da alcuni saggi con l'indicazione agli abitanti islamici di Juneau (Alaska) di seguire il calendario di un altro Paese.

13 aprile 2021 Focus.it
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