Banksy, l'artista contemporaneo più misterioso del mondo e forse uno dei più famosi, non finisce di stupire. Dopo il tetro parco giochi di Dismaland, ha aperto a sorpresa un albergo a Betlemme, in Palestina.
Si trova a pochi metri di distanza dal muro fatto costruito da Israele per separare la città palestinese dai territori di Gerusalemme Est, formalmente riconosciuti ai palestinesi ma occupati ormai da molti anni dagli insediamenti degli israeliani.
L’albergo si chiama Walled Off Hotel (in italiano, murato), nome che fa riferimento al muro e assomiglia a quello della catena Waldorf Hotel. Al suo interno ci sono 10 stanze, quasi tutte con opere d'arte dell'artista inglese, un bar-ristorante molto originale e tutti i confort che ci si potrebbe aspettare da un piccolo alberghetto.
Ma se pensate che il Walled Off Hotel sia soltanto un'installazione artistica sbagliate di grosso: l'albergo, costruito in gran segreto, aprirà i battenti il 20 marzo e sarà possibile prenotare una stanza. I prezzi partono dai circa 35 euro per un posto nei letti a castello.
Com'è dentro. La camera più costosa, la suite, è dipinta interamente di rosso e sopra il letto è esposto un quadro con un cuore metallico avvolto da filo spinato e una vasca idromasaggio in finta pietra. L'unica stanza con vista... dà proprio sul muro. In un'altra stanza, sul muro sono dipinti un palestinese e un soldato israeliano che giocano alla battaglia dei cuscini.
Nel corridoio c’è un finto ascensore murato e un busto greco con parte del volto coperto, nella sala cinematografica un quadro particolarmente inquietante con una bambina e un clown. Nel ristorante c'è un pianoforte che suona da solo, videocamere di sicurezza, fionde, martelli e così via.
Tutte le 10 stanze contengono opere artistiche, ma non tutte le stanze sono state decorate da Banksy: una, ad esempio, accoglie un'opera dell’artista canadese Dominique Pétrin.
Artist Dominique Pétrin stands by the "shit happens" fireplace in the room she decorated at #Banksy Bethlehem hotel pic.twitter.com/G95CFTShyL
— Emma Graham-Harrison (@_EmmaGH) 3 marzo 2017