Arte

La "storia" della storia infinita che oggi compie 37 anni

La "storia" de "La storia infinita", pubblicata il 1 settembre 1979. Un classico della letteratura per ragazzi che insegna molto sul potere della fantasia. In modo anche "scientifico".

Chi non ha letto da bambino (o anche da adolescente) La storia infinita oppure ha visto il film omonimo tratto dal libro? Probabilmente pochi e nel caso, quei pochi possono colmare la lacuna qui o ancora meglio correre in libreria per acquistare e leggere il volume o l'ebook.

Per tutti gli altri, il doodle di oggi che celebra il 37° anniversario della pubblicazione del romanzo dello scrittore tedesco Michael Ende, è un affettuoso ricordo di un libro che probabilmente li ha aiutati a uscire definitivamente dalla fanciullezza, per avventurarsi nel difficile mondo dell’adolescenza. Come? Facendogli prendere coscienza di tante dinamiche del mondo reale, che nel libro sono presentate con metafore del fantastico.

La storia infinita tuttavia è molto più di un libro per ragazzi. È un inno alla fantasia, alla capacità di inventare e raccontare storie. Ha venduto oltre 10 milioni di copie nel mondo, è stato tradotto in 40 lingue e ha ispirato tre film tra i quali il più famoso (e bello) è quello del 1984, diretto da Wolfgang Petersen.

La trama della storia infinita in breve. La storia infinita è un metaromanzo, ovvero un "libro nel libro". Al centro del romanzo c'è Fantàsia, un mondo magico creato dall’immaginazione generatrice di cui sono capaci gli umani.

Il protagonista è un bambino, Bastiano: legge un libro, La storia infinita, che racconta di Fantàsia, minacciata dal Nulla; anche la sua imperatrice è malata. A cercare la salvezza è inviato un ragazzo, Atreiu. Seguendo le sue avventure, Bastiano “entra” nella storia salvando Fantàsia e l’imperatrice.

Il romanzo continua con le avventure di Bastiano, giunto a Fantàsia: può realizzare tutti i suoi desideri, creando storie nel mondo fantastico. Preso da un delirio di potere, cerca di diventare imperatore e perde i suoi ricordi: senza, non potrà ritornare nella sua dimensione. Avrà però l’amicizia e l’aiuto di Atreiu, che conserva i suoi ricordi; alla fine, Bastiano torna al suo mondo. Ma non è più uguale a se stesso (vedi anche la trama spiegata meglio nella gallery qui sotto).

Estetica. Ende intraprese la stesura del libro nel 1977, ma non riuscì a completarlo nei tempi previsti dall'editore. Come dichiarò lo stesso autore:

Il libro sarebbe dovuto uscire già un anno prima. L'editore aveva organizzato le stampe, la carta era già pronta e mi chiamava continuamente per chiedermi; "Quando me lo consegnerai finalmente?", e io dovevo sempre rispondere: "Non posso darti niente, Bastiano non torna più indietro. Cosa devo fare? Devo aspettare il momento giusto, quando emergerà dal personaggio stesso la necessità di ritornare"

Alla fine, nel 1979, il manoscritto venne consegnato e pubblicato il 1 settembre.

Per rendere più chiaro il piano narrativo in cui si svolge la storia, Ende fece stampare il libro in due colori: in rosso le parti ambientate nel mondo degli uomini; in verde acqua quelle ambientate nel regno di Fantàsia.

La storia Infinita
Il doodle dedicato a La storia infinita di Micheal Ende. È il primo in 3D. Sfrutta infatti il cosiddetto effetto parallasse che simula la profondità: gli oggetti sembrano spostarsi rispetto allo sfondo se si cambia il punto di osservazione

Non è un libro fantasy. La storia infinita di Michael Ende è un capolavoro della letteratura fantastica, ma non si può dire che sia un fantasy propriamente inteso. È vero, ha molte caratteristiche del genere: ci sono molte razze non umane, le storie del mondo alternativo sono più importanti di quelle del mondo attuale, cioè del “mondo normale”. Ma non può considerarsi di questa categoria soprattutto perché il mondo di Fantàsia, il mondo del fantastico in cui si svolge principalmente la narrativa di Ende, non potrebbe esistere senza il mondo attuale (il “nostro” mondo).

La storia infinita non è neanche una favola moderna o un romanzo gotico. È un romanzo unico.

Micheal Ende
Micheal Ende nel 1989, 10 anni dopo aver pubblicato il suo più importante romanzo, La storia infinita. © Isolde Ohlbaum/laif/contrasto

L'adattamento cinematografico. L'enorme e repentino successo del libro non passò inosservato: l'industria cinematografica dopo solo un anno dalla pubblicazione ne acquistò i diritti per farne un film.

Il progetto venne affidato al regista Wolfgang Petersen che si distanziò considerevolmente dall'originale di Ende. Ma nel 1984, quando uscì La storia infinita trasposizione della prima parte del romanzo — corrispondente al viaggio di Atreiu —, Ende non si riconobbe nel prodotto cinematografico, cercò di bloccarne la distribuzione, fece causa ai produttori, chiedendo la cancellazione del suo nome, ma perse. Come racconta Morandini nel suo celebre Dizionario dei film, Ende furioso dopo aver visto il film disse «auguro la peste ai produttori. M'hanno ingannato. Quello che mi hanno fatto è una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico».

Le ali della mente. Ma che cos’hanno in comune La storia infinita, i giochi dell’infanzia e i sogni a occhi a aperti? La fantasia che è la vera protagonista del libro e motore della nostra mente. Potente strumento che ci proietta in mondi inesistenti dove tutto è possibile, o ci fa vedere come risolvere problemi. Di quanto sia importante la fantasia, ne parliamo in questo articolo tratto da Focus. Vale la pena leggerlo.

1 settembre 2016
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