Psicologia

L'empatia si può apprendere, e basta poco

I piccoli atti di gentilezza possono innescare sentimenti empatici verso sconosciuti: un esperimento sociologico che scalfisce i pregiudizi.

L'empatia - la capacità di capire e condividere i sentimenti dell'altro - potrà non essere un dono così diffuso. Ma bastano semplici azioni positive per apprenderla: la buona notizia arriva da uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, che rivela quanto possa essere facile superare i pregiudizi e cambiare il modo in cui si percepisce uno sconosciuto.

Più facile con chi conosci. Alcune persone sono capaci di calarsi immediatamente nei panni di chiunque; ma la maggior parte di noi prova più facilmente empatia per amici, familiari e membri della propria etnia o nazionalità. Per capire se queste invisibili barriere possano essere abbattute, un gruppo di psicologi delle Università di Zurigo ha diviso 40 volontari, in parte svizzeri in parte di provenienza balcanica, in due gruppi misti, uno sperimentale e uno di controllo.

L'empatia di ciascun soggetto è stata misurata con risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre i compagni di gruppo ricevevano una piccola (dolorosa, ma non pericolosa) scossa. Come tristemente prevedibile, i volontari hanno mostrato maggiore vicinanza al disagio di chi apparteneva alla propria nazionalità. Ma nella seconda parte dell'esperimento qualcosa è cambiato.

Nelle mani dell'altro. Ai soggetti è stato detto che avrebbero presto ricevuto una scossa, a meno che un membro del proprio gruppo non scegliesse di rinunciare a un'offerta in denaro per risparmiargli la scarica. Nel gruppo di controllo, il possibile "salvatore" è stato scelto tra le persone della stessa etnia della "vittima" designata; nel gruppo sperimentale, tra i membri di etnia diversa.

Una piacevole sorpresa. I soggetti del gruppo sperimentale erano scettici sulla possibilità di essere graziati. Ma di fronte alla scelta dei compagni di rinunciare al denaro in loro favore, qualcosa nella risposta empatica del loro cervello è mutato: dopo due volte che un soggetto veniva salvato da un volontario di etnia diversa, l'empatia provata non solo nei confronti del "benefattore", ma verso la sua intera etnia è aumentata esponenzialmente. Lo stesso effetto non si è verificato nel gruppo di controllo.

La ricerca dimostra sperimentalmente che le esperienze positive con uno sconosciuto possono essere trasferite all'intero gruppo da cui esso proviene, e aumentare l'empatia nei confronti degli estranei.

2 gennaio 2016 Elisabetta Intini
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