di Luigi Teodonio
Il QR Code (Quick Response Code), introdotto da Denso Corporation nel 1994, ha vissuto il suo “quarto d’ora” di celebrità in questi ultimi anni grazie all’ampia diffusione di smartphone dotati di fotocamera. Ora, però, la sua parabola sembra in fase discendente. Sarà vero?
"Dopo una rapida ascesa, dobbiamo aspettarci un’altrettanta rapida discesa?"
Tanti problemi, una soluzione -
Presente luminoso - Il QR Code, per oltre tre lustri, è rimasto “rinchiuso” nella sua nicchia commerciale, ma con la diffusione di smartphone dotati di fotocamere sempre più potenti , ha conosciuto un vero e proprio periodo d’oro. D’altronde, come biasimare tutte quelle aziende che in questi ultimi anni hanno usato e, in alcuni casi, abusato del QR Code? Permette, come detto, di racchiudere molte informazioni in poco spazio. Consente, per esempio, di “celare” dietro a un simbolo un indirizzo web lungo quanto si voleva: basta inquadrare il codice per venire reindirizzati verso la pagina desiderata. Ora, però, sembra che tutto ciò non basti più ai maghi del marketing.
Defaillances - Il QR Code, per esempio, non permette di risalire ad alcuni dati dall’alto valore estrinseco, intrinseco e, soprattutto, commerciale. È impossibile, anche volendo, risalire all’identità precisa di un utente che visualizza un sito attraverso un QR Code. A meno che, naturalmente, l’utente stesso non fornisca i propri dati. Molti utenti, inoltre, non sono ancora pratici di questa tecnologia e molti smartphone non sono dotati di strumenti che permettano di leggere i codici. E anche se fossero dotati di lettori embedded, come la maggior parte dei modelli Android, alcune funzionalità non sono esattamente immediate.
Le alternative - Il QR Code, insomma, inizia a sentire tutti i suoi 18 anni di vita (un’enormità, per un’invenzione del genere) e il suo futuro sembra ormai segnato. Le alternative di certo non mancano. Basti pensare, per esempio, alle enormi possibilità che potrebbe offrire la Realtà Aumentata, tecnologia del futuro non ancora sfruttata (e sfruttabile) a pieno. Esistono, però, alternative molto meno futuristiche come la Near Field Communications (NFC), conosciuta soprattutto per i pagamenti elettronici, e la più tecnologica Radio Frequency Identification (RFID) per l'identificazione immediata degli oggetti. Entrambe non hanno bisogno di codici stampati su supporti fisici o di “azioni” particolari da parte dell’utente. Basta che un “lettore” passi nelle vicinanze di un trasmettitore, e l’informazione viene subito trasmessa al terminale. Molto più semplice, veloce eimmediato. A prova di utonto.
(sp)
E c'è anche chi si fa tatuare i QR Code. Guarda un po' qui!