Vi capita mai di essere convinti di ricordare qualcosa che, di fatto, non è mai avvenuto? Se vi può consolare, succede anche ai bombi, come dimostra il primo studio che esplora il fenomeno dei falsi ricordi in animali diversi dall'uomo.
In base alla ricerca pubblicata su Current Biology, l'uomo non è il solo a mischiare gli stimoli provenienti da diverse tracce mnemoniche in un nuovo ricordo che non ha riscontro nella realtà dei fatti. Questo tipo di errore potrebbe essere diffuso nel regno animale più di quanto si pensi.
buona memoria. "Perché proprio i bombi?" ci si potrebbe chiedere. Questi insetti impollinatori (gen. Bombus) hanno una memoria prodigiosa, spiega Lars Chittka, biologo della Queen Mary University e autore dello studio. Possono ricordare colori, profumi e motivi ornamentali di vari tipi di fiori, e ritrovare la strada per una pianta carica di nettare o per tornare a casa da lunghe distanze.
non un semplice "vuoto". Finora gli errori di memoria mostrati dai bombi negli esperimenti erano stati ricondotti alla semplice perdita dell'informazione appresa, ma Chittka sospettava che in atto potesse esserci un meccanismo più interessante. Gli insetti sono così stati addestrati ad ottenere una ricompensa dopo aver visitato due fiori artificiali in sequenza: uno giallo, seguito da uno con anelli bianchi e neri.
Se la memoria non mi inganna... Nei primi test di memoria, gli insetti sono stati messi di fronte a tre fiori: due come quelli che erano stati addestrati a visitare, e uno ad anelli gialli e bianchi (un mix tra i due fiori precedenti) che non avevano mai visto prima. Pochi minuti dopo il training, i bombi non si sono lasciati ingannare e sono andati spediti sui due fiori noti.
è questo! Ma pochi giorni dall'inizio dell'esperimento gli insetti hanno mostrato alcuni segni di confusione: in alcuni test hanno riconosciuto i fiori corretti, in altri hanno scelto quello ad anelli gialli e bianchi, nonostante non rientrasse nell'addestramento iniziale di nessuna sessione.
troppa efficienza. Per Chittka, gli insetti hanno sperimentato una interferenza nei ricordi a lungo termine simile a quelle che mandano in tilt noi esseri umani. I falsi ricordi non sarebbero infatti liquidabili come semplici "bachi" del sistema memoria. Al contrario sarebbero la conseguenza di una memoria molto efficiente, abituata ad estrarre elementi comuni dalle varie situazioni vissute per creare generalizzazioni utili ad affrontare situazioni inedite, a scapito dei dettagli particolari di ciascuna scena.
Lo scotto da pagare. A maggior ragione il cervello delle api, più limitato del nostro, tenderebbe a economizzare le risorse memorizzando dettagli generali di classi di fiori, inciampando più spesso in errori di questo tipo.