Il compagno ideale? Le femmine di topo lo trovano a naso, sniffando nell'aria i suoi feromoni. Non sempre, però: nei periodi non fertili, queste creature diventano "cieche" agli stimoli odorosi dei potenziali partner.
Gli ormoni che regolano il loro ciclo ovulatorio guidano l'attrazione verso il sesso opposto, pilotando il senso dell'olfatto. La scoperta appena pubblicata su Cell dà la misura di quanto il naso, comunemente ritenuto un organo "passivo", possa in certe situazioni ingannare il cervello.
Fiuto ballerino. I ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze molecolari e cellulari dello Scripps Research Institute di La Jolla (California) hanno studiato il senso dell'olfatto di alcune femmine di topo durante le varie fasi del loro ciclo riproduttivo.
Semaforo rosso. Quando gli animali non erano pronti per riprodursi i loro ormoni sessuali - in particolare il progesterone - hanno bloccato l'abilità di riconoscere i feromoni maschili attraverso l'olfatto.
Semaforo verde. In concomitanza con l'ovulazione, questa capacità è stata "sbloccata": la diminuzione del progesterone ha permesso alle femmine di fiutare i partner disponibili; ma poco dopo questa fase, le cavie sono tornate insensibili all'olezzo dei maschi.
Più attivo di quanto sembri. «Il naso non è semplicemente un organo di senso che aspira passivamente gli stimoli e manda informazioni al cervello» commenta Lisa Stowers, tra gli autori. «I segnali ormonali intervengono direttamente sul naso che decide quali informazioni inviare al cervello. È sorprendente che decisioni così importanti vengano prese a livello del naso e non del cervello».
E nell'uomo? Ulteriori ricerche serviranno per capire se e come i neuroni olfattivi dell'uomo (che non è noto per l'abilità di fiutare feromoni) siano sensibili alle istruzioni degli ormoni interni, nelle fasi riproduttive o in altre situazioni regolate da meccanismi ormonali, come i momenti di stress.